Oggi voglio proporvi una toccante poesia di Daniela Cattani Rusich, INTERMINABILE, anche nella sua versione video, pubblicata su YouTube e recitata dall'autrice stessa.
Che bella emozione, quando parole suoni e immagini si prendono per mano e... danzano insieme!
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Daniela Cattani Rusich, per chi non la conoscesse, è una bravissima poetessa che si definisce "metà zingara e di vento, metà granitica e di terra"...
In passato ha svolto attività di pubblicista e correttrice di bozze, attualmente è insegnante elementare e assistente alla direzione scolastica. Scrive da sempre (soprattutto poesie, fiabe, racconti brevi) e con gli anni il legame con le parole è diventato per lei indissolubile.
Ha pubblicato diversi testi, sia in versi che in prosa, in antologie di autori vari, oltre alle sillogi poetiche "Rendimi l'anima" (Edigiò Edizioni) e "Segreta" (Onirica Edizioni).
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Fremono d’argento vivo
gli anni acerbi
- crescendo l’erba
ai bordi del pensiero -
e il tempo è oceano stellato senza fine
cammina lento nei pomeriggi accesi.
Bruciano uccelli ardenti
gli anni alati
- quando bellezza crea
e il mondo le fa eco -
che ti assomiglia il canto dell’estate
in fermo immagine sull’orlo del destino.
Calano sipari lunghi
gli anni invasi
- frutti maturi esplosi
come bombe a mano -
ti si incatena un’ombra intorno al cuore
e il vento insinua tra i rami che hai danzato.
Il tempo è argine sfiancato di speranze
su cui riposa il grido, e la preghiera
s’alza la notte a rovistarti i sogni
mentre la luce arranca ad albeggiare.
Arresi a un viaggio smisurato e fragile
d’istanti al limite - sopravvissuti in volo -
siamo pallidi fantasmi addormentati
appesi a un chiodo, dietro la parete.
gli anni acerbi
- crescendo l’erba
ai bordi del pensiero -
e il tempo è oceano stellato senza fine
cammina lento nei pomeriggi accesi.
Bruciano uccelli ardenti
gli anni alati
- quando bellezza crea
e il mondo le fa eco -
che ti assomiglia il canto dell’estate
in fermo immagine sull’orlo del destino.
Calano sipari lunghi
gli anni invasi
- frutti maturi esplosi
come bombe a mano -
ti si incatena un’ombra intorno al cuore
e il vento insinua tra i rami che hai danzato.
Il tempo è argine sfiancato di speranze
su cui riposa il grido, e la preghiera
s’alza la notte a rovistarti i sogni
mentre la luce arranca ad albeggiare.
Arresi a un viaggio smisurato e fragile
d’istanti al limite - sopravvissuti in volo -
siamo pallidi fantasmi addormentati
appesi a un chiodo, dietro la parete.
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Testo e note biografiche tratti da http://poetika.splinder.com/
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