1928 - vivente
Premio Nobel per la letteratura (1982)
Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati.
Si apre così, la storia dell’amore impossibile tra Florentino Ariza e Fermina Daza: col dottor Juvenal Urbino alle prese con un suicidio d’amore consumato col cianuro;
e si conclude mezzo secolo dopo con un viaggio, interminabile, su un battello in quarantena:
Il capitano guardò Fermina Daza e vide sulle sue ciglia i primi fulgori di una brina invernale. Poi guardò Florentino Ariza, la sua padronanza invincibile, il suo amore impavido, e lo turbò il sospetto tardivo che è la vita, più che la morte, a non avere limiti.
"E fino a quando crede che possiamo continuare con questo andirivieni del cazzo?" gli domandò.
Florentino Ariza aveva la risposta pronta da cinquantatre anni sette mesi e undici giorni, notti comprese.
"Per tutta la vita" disse.
"E fino a quando crede che possiamo continuare con questo andirivieni del cazzo?" gli domandò.
Florentino Ariza aveva la risposta pronta da cinquantatre anni sette mesi e undici giorni, notti comprese.
"Per tutta la vita" disse.
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Penso di poter affermare, senza esagerare, che L’amore ai tempi del colera sia un vero e proprio capolavoro.
Un romanzo perfetto, oserei dire, uno dei libri che più ho amato e senza dubbio il mio preferito, tra le opere che ho letto di Garcìa Màrquez.
Un romanzo perfetto, oserei dire, uno dei libri che più ho amato e senza dubbio il mio preferito, tra le opere che ho letto di Garcìa Màrquez.
Forse, tra le mie letture, anche quella che in assoluto mi ha più segnata.
Romanzo antiromantico delicatamente arguto, graziosamente ironi-comico, dolcemente tragico... assolutamente da leggere, per scoprire o riscoprire l’amore in tutte le sue forme, ad ogni età.
Romanzo antiromantico delicatamente arguto, graziosamente ironi-comico, dolcemente tragico... assolutamente da leggere, per scoprire o riscoprire l’amore in tutte le sue forme, ad ogni età.
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E, come accade per (quasi) tutti i capolavori letterari (e non solo!), ovviamente dal libro doveva nascere un film.
Sinceramente non l'ho visto, e non so ancora se mai mi azzarderò a farlo. Rischierei forse di "contaminare" l'idea che mi sono fatta dei personaggi, snaturando o perdendo per sempre i miei ricordi, le sensazioni...
Ricordando questa magnifica opera di Màrquez, vorrei oggi proporvi un brano molto bello e profondo, noto come "Testamento spirituale" e attribuito allo scrittore colombiano.
Semplicemente... poetico.
Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi regalasse un poco di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, però in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi regalasse un poco di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, però in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, capirei che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei avanti quando gli altri si fermano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Andrei avanti quando gli altri si fermano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano, e come gusterei un buon gelato al cioccolato!
Se Dio mi regalasse un poco di vita, vestirei in modo semplice, mi butterei a terra al sole, lasciando allo scoperto, non soltanto il mio corpo ma anche la mia anima.
Mio Dio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che uscisse il sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle un poema di Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Innaffierei con le mie lacrime le rose per sentire il dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio dei suoi petali...
Mio Dio, se io avessi un poco di vita...
Non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che le amo, che gli voglio bene.
Mio Dio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che uscisse il sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle un poema di Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Innaffierei con le mie lacrime le rose per sentire il dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio dei suoi petali...
Mio Dio, se io avessi un poco di vita...
Non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che le amo, che gli voglio bene.
Convincerei ogni donna o uomo che sono i miei preferiti e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini proverei quanto si sbagliano quando pensano che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
A un bambino gli darei le ali, però lascerei che da solo imparasse a volare.
Agli uomini proverei quanto si sbagliano quando pensano che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
A un bambino gli darei le ali, però lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli uomini...
Ho imparato che tutto il mondo vuole vivere nella cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.
Ho imparato che quando un bambino appena nato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo mantiene intrappolato per sempre.
Ho imparato che tutto il mondo vuole vivere nella cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.
Ho imparato che quando un bambino appena nato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo mantiene intrappolato per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro dall’alto, solo quando lo aiuta ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, però realmente a molto non serviranno, perché quando mi metteranno dentro quella valigia, infelicemente starò morendo.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, però realmente a molto non serviranno, perché quando mi metteranno dentro quella valigia, infelicemente starò morendo.
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