La vita è il mio viaggio. L'amore ne è meta, bagaglio, percorso.



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venerdì 18 ottobre 2024

"Come gigli di mare" di Carmela Mantegna

   

    Il romanzo di Carmela è una sorta di diario in cui la protagonista, ripercorrendo il proprio vissuto, riscopre tra le pieghe della memoria tutto ciò che ha dato un senso e un “sapore” alla sua stessa esistenza. Il racconto è fatto di pagine dolci e intense, che sembrano chiedere al lettore di rallentare e fare silenzio, di concedersi una pausa di riflessione. 

    Nora, protagonista e voce narrante della vicenda, è un personaggio con il quale si stabilisce fin dalle prime pagine una forte empatia: sarà per il modo schietto e genuino di svelarci la sua anima, per la tenerezza malinconica che pervade i suoi ricordi d’infanzia, per la capacità di mutare le debolezze proprie e altrui in occasioni di rinascita… o, più probabilmente, per tutte queste cose insieme. 
    I suoi valori sono semplici eppure preziosi, ampiamente condivisibili: l’attaccamento alle radici, la gratitudine per l’amore ricevuto, l’accettazione delle proprie fragilità, la determinazione a “nutrire la vita di sale” per trasformare ogni esperienza, anche negativa, in un volo ad alta quota. 

    Nora ha un animo puro, una naturale propensione alla condivisione, una grande sensibilità e un’umiltà rara. Qualità che si rivelano capitolo dopo capitolo, incontro dopo incontro; e che consentono a questa donna straordinaria, mentre cerca di aiutare gli altri con il tocco sapiente delle sue mani predisposte all’ascolto, di conoscere appieno se stessa e, al contempo, di persuaderci a esplorare i nostri sentimenti più intimi, e a riconoscere e risolvere sofferenze di cui non eravamo pienamente consapevoli. 
    Così, mentre “cura” i suoi pazienti, Nora fa molto di più: con la dedizione e la delicatezza di chi sa insegnare senza mai salire su un piedistallo, ci sprona ad accogliere il cambiamento che la vita ci chiede, e a trovare, seguendo il suo esempio, la nuova forza interiore che possiamo trarre da questa metamorfosi. 

Molto bello e toccante il capitolo finale, che porterò nel cuore: 

 “Ci sono approdi a cui la ragione non arriverà mai, c’è bisogno di uno sguardo che diventi presenza nel cuore dell’altro, una vertigine, come un’onda che si alza allontanandosi, quasi separandosi dal mare, e che affonda proprio in quello sguardo, perché in quell’istante il sale scioglie il sapore del mistero delle parole”.