La vita è il mio viaggio. L'amore ne è meta, bagaglio, percorso.



PoesieRacconti

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mercoledì 29 maggio 2013

FIGLI RIBELLI DELL'OSCURITA' - La casa delle bambole, di IRENE ZANETTI



Il fascino di “Figli ribelli dell’oscurità – La casa delle bambole”, breve romanzo di Irene Zanetti, inizia dalla copertina tenebrosa e accattivante, e continua pagina dopo pagina fino all’epilogo, in un susseguirsi di capitoli che corrono veloci grazie a una narrazione molto scorrevole, capace di catturare l’attenzione del lettore con un ritmo naturalmente incalzante.
L’ho trovato un bel libro, molto piacevole e senza dubbio intelligente, per l’attualità e l’importanza del tema trattato. Con grande efficacia e senza mai cadere nella trappola della pedanteria, l’autrice affronta a muso duro, pur se in maniera a suo modo “leggera”, un argomento tristemente noto e urgente nella società contemporanea: quello delle insidie nascoste nell’utilizzo indiscriminato e incontrollato della tecnologia e di certi social network, specie in relazione all’impiego da parte di utenti vulnerabili e privi di difese come gli adolescenti.
Penso che Irene abbia trovato un bel modo di trasmettere un messaggio importante, smascherando le brutture dell’umanità e mettendo in guardia il lettore pur senza, bisogna dirlo, generalizzare o demonizzare il mondo; perché, alla fine, “i figli ribelli dell’oscurità credono ancora che la luce possa dissolvere le tenebre”.
Altra cosa apprezzabile, a mio parere, è la capacità dell’autrice di tenere alta la tensione emotiva senza peraltro creare nel lettore quell’ “effetto angoscia” che invece altri libri simili mi hanno trasmesso; questo è dovuto, probabilmente, allo stile semplice e immediato, che rende il romanzo adatto anche a un pubblico giovane, che sicuramente saprà gustarlo come un adulto e forse di più.
L’unico suggerimento che mi sento di dare alla brava Irene, nel caso pensasse a una futura revisione del romanzo, sarebbe quella di soffermarsi un po’ di più sull’epilogo finale, che sinceramente mi ha lasciato qualche dubbio di interpretazione.
Ma forse era proprio questo l’intento dell’autrice!?
Spiazzare il lettore, lasciando la sua curiosità vagamente insoddisfatta...

venerdì 3 maggio 2013

Ancora su "TREGUA NELL'AMBRA"


A lettura terminata, sono di nuovo qui a parlarvi di Ilaria Goffredo, una giovane scrittrice "incontrata" per caso nella rete e che voglio segnalare perchè ritengo davvero meritevole.

Mi sono avvicinata a TREGUA NELL’AMBRA spinta, più che altro, dalla curiosità per il carattere storico-documentale di questo romanzo, avendo letto parecchie recensioni positive che sottolineavano la capacità dell’autrice, soprattutto, di descrivere con efficacia il panorama italiano del periodo bellico e gli avvenimenti che in quegli anni hanno scritto la storia del nostro paese. E devo dire che non sono rimasta delusa, ma anzi ho trovato nel romanzo molto più di quanto mi aspettassi.
In primo luogo una bella storia: non solo d’amore ma anche di amicizia, consuetudini ed affetti familiari; un intreccio di fatti e personaggi molto ben caratterizzati e una vicenda sapientemente tessuta nel contesto di una narrazione semplice ma al tempo stesso curata e sempre piacevole, grazie alla bravura dell’autrice nel dosare nozioni ed emozioni.
Senza dubbio, il romanzo è una miniera di notizie e informazioni; cosa che, ad essere sincera, nella prima parte mi era sembrato andare un po’ a discapito del fascino della storia; proseguendo nella lettura, però, sono rimasta positivamente colpita notando che l’aspetto lievemente didascalico delle primissime pagine andava a poco a poco scemando, per lasciare presto il posto a una scrittura molto più disinvolta, a tratti anche poetica, pur senza mai perdere il suo carattere essenziale e scorrevole che rende la storia avvincente e crea nel lettore una buona empatia con i personaggi.
In sintesi, dunque:
Una lettura che consiglio vivamente a chiunque... senza ovviamente svelare il finale, per me del tutto inaspettato!