La vita è il mio viaggio. L'amore ne è meta, bagaglio, percorso.



PoesieRacconti

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Recensioni alla prima edizione del mio romanzo

In questa pagina ho voluto riportare le opinioni di chi, terminata la lettura del mio "La metà di credere", ha avuto la voglia e la pazienza di commentarlo.
Nel citarli li ringrazio, con tutto il cuore. Perché con il loro gesto hanno dato una risposta concreta a tutta la fatica spesa (e ancora da spendere) nell'inseguire il mio sogno di scrivere. A tutti voi che vi siete accostati al mio libro dedicandogli un po' del vostro tempo, a voi che magari lo avete amato, apprezzato, o anche solo letto, voglio dire GRAZIE.
Spero di avervi regalato, o almeno prestato per qualche istante... qualcosa. Un'immagine, un pensiero, un'emozione.
Se invece non sono riuscita a lasciare nulla nel vostro cuore... beh, allora mi dispiace. Ma sappiate, comunque, che io ci ho provato!

ELIA GANDOLFI
Ho iniziato a leggere questo libro con una curiosità insolita, per il suo titolo: “La metà di credere”. Che significa? A cosa si riferirà?
Ho iniziato senza guardare altro che la copertina davanti e dietro, e mi è piaciuto molto il prologo: guarda un po’, è proprio così, quante storie ci sono attorno a noi, attorno a me,un universo. Mi sono lasciata prendere da questo percorso improvvisato: ma che storia è questa? Come può una ragazza che ha l’età di mia figlia aver elaborato una storia così strana, a tratti intrisa di pessimismo, di rassegnazione, di diffidenza e di paura? E tutti quei nomi astrusi all’inizio di ogni capitolo? Che significano? La mia razionalità si scontrava con ognuno di loro con una stizza impotente.
Poi ho smesso di affidarmi alla razionalità, uscendo dagli schemi soliti, avventurandomi nel senso o non-senso della storia, e l’ho gustata e forse anche capita. Comunque l’ho accolta, e mi ha guidata per mano a vedere un cielo raramente osservato da un’angolazione interessante; con un telescopio che, mentre ti fa scoprire stelle che brillano lontano e che a occhi nudi non avresti visto, fa anche luce in zone del tuo io profondo che danno valore e risalto alla vita e agli Altri.
E’ vero: amare è la metà di credere, perché credere è il tutto: io continuo nella mia avventura quotidiana a scoprire questa bella verità che mi permette di rileggere il passato e di scoprire sempre nuove sfaccettature della realtà. Che meraviglia! Quanti paraocchi, non basta una vita per arrivare a comprendere, ma può bastare per scegliere di volersi avventurare in questo percorso. Non importa se non si raggiunge una meta, scegliere di avventurarsi è già una meta quotidiana, sapendo che amare è la metà di credere. E allora AMO e ACCOLGO, cercando di liberare il cuore e la mente da giudizi e pregiudizi perché così divento LIBERA. Bello poterlo condividere.
Ringrazio l’autrice per avermelo fatto condividere. Una storia fuori dagli schemi soliti, chissà quante ce ne saranno. Storie che vivono.
Naturalmente quando sono arrivata alla chiave di lettura, e ci sono arrivata solo alla fine, ho capito il perché di quei nomi strani e non solo... chissà, se l’avessi letta prima sarebbe cambiato qualcosa nel mio approccio alla storia? Non lo potrò mai sapere, è andata così.
Che altro dire? Il linguaggio è chiaro, forbito, essenziale e scorrevole. Unico appunto, per i miei gusti, è una sovrabbondanza di aggettivi in certe descrizioni, forse perché mi distoglievano dal cogliere immediatamente i significati globali. Lo rileggerò, sicuramente li apprezzerò di più.
Ringrazio l’autrice per aver donato tempo (e non solo!) per qualcuno, è proprio vero che “dando si riceve”... Le auguro di proseguire in questa direzione.

M.P. BLACK (Paola De Pizzol)
Un libro particolare.
Ecco, letto in due giorni! Un libro molto particolare, davvero innovativo rispetto agli altri libri comuni di narrativa. Leggendolo, si può cogliere la preparazione "poetica" propria dell'autrice e un'ottima padronanza, quindi, del linguaggio e dell'uso delle parole. Non voglio soffermarmi sulla trama, per non fare anticipazioni e togliere pertanto ai lettori il gusto di scoprire le vicende narrate, ma voglio invece sottolineare come questa autrice, da me conosciuta nel web, sia davvero da tenere sott'occhio. Ha tanto da dire e da esprimere, e già lo ha fatto in questo libro originale.... Vorrei consigliarlo davvero a tutti gli amanti della buona narrativa. E sottolineo che, se il libro è stato inserito nella collana "Selezione" della casa editrice, che è la collana dove arrivano i libri migliori, un motivo ci deve essere stato...

ELISABETTA MODENA
"Amare è la metà di credere" (Victor Hugo): che bella che è questa frase!
Il libro si fa leggere piano (almeno così l'ho sperimentato io) perché la scrittura è piena di fatti, commenti, informazioni. Di suggestioni, emozioni, vissuti; insomma: è davvero densa. Non è una narrazione semplice, è profonda. Va meditata. Ha quasi del monologo teatrale tanto è piena di significati e frammentata da una punteggiatura che ne accentua lo spessore e la drammaticità. La punteggiatura accentuata, infatti (molti punti, virgole, frasi brevi, andate a capo ecc.) è la cosa che mi ha colpito fin da subito: come a voler sottolineare ancora di più l'interiorizzazione del brano letto a cui il lettore è chiamato.

ALESSANDRA PAOLONI
Questo è forse uno dei libri più difficili che io abbia mai recensito. Le mie sono semplici opinioni, commenti a caldo fatti dopo aver chiuso il libro. Ma questa volta mi trovo in difficoltà.
Sabrina Calzia è l'unica esordiente (non me ne vogliano gli altri, perché ognuno ha il suo stile) che scrive con il cuore. Mi sono commossa. Leggendo il racconto della vita di Perseo, mi si sono inumiditi gli occhi. E non capita spesso di commuoversi di fronte alle pagine di un libro.
"La metà di credere" non è un testo facile. Non si tratta di avventure, di gesta eroiche, di fantasia, di vampiri... Se cercate un testo con il quale trascorrere un pomeriggio spensierato prendete la Troisi. Questo libro ci invita a riflettere, a riflettere su un dramma che tutti potremmo vivere nella nostra vita: quello di perderCi, quello di svegliarci una mattina e scoprire di non sapere chi siamo, di non essere in grado di riconoscere la realtà da una realtà fittizia. Perseo è l'unico protagonista del romanzo, e la sua non è stata una vita facile. Eppure egli trova la cura contro il Tempo, la cura contro la Morte. Perseo ritrova se stesso nei ricordi. E' buffo, ma qualche giorno fa ritrovai un mio vecchio diario datato 1999. Esattamente 10 anni fa. Ne ho letto alcune righe, e non immaginate la mia sorpresa quando ho trovato scritto (e non ricordavo neppure di averlo fatto) "che cosa ci sto a fare io qui? sono forse nata per scrivere?". Ho sorriso leggendo quelle parole. E mi sono sentita Perseo in quel momento, che ripercorrendo il proprio passato, trova il suo futuro. Il Tempo così si inganna, imparando da esso. Sabrina ce lo insegna con una semplicità unica e rara. Io un testo così, se fossi un'insegnante, lo farei leggere a scuola. Ripeto che è difficile parlare di questo libro senza parlare di sé stessi. E quando Sabrina affronta il discorso degli "Altri", io mi sono chiesta: e io con il mio "Altro" che rapporto ho? L'ho trovato? L'ho perduto? Dov'è adesso? La risposta è venuta da sé quando ho letto il mio vecchio diario: l'Altro per me è la scrittura. E non l'ho mai perso, né ora e né in passato. Se smettessi di scrivere allora si che il mio Altro scomparirebbe, anche io dovrei partire alla ricerca di Priscilla perché mi sentirei perduta. E devo ringraziare Sabrina per avermi aiutata nella scoperta di una cosa che in realtà avevo sempre di fronte agli occhi.
La sua narrativa è scorrevole, forse intervallata troppo dalla punteggiatura. Ma se questo è un suo espediente allora ben venga. E' elegante e semplice allo stesso tempo. Descrittiva e intuitiva. E anche la scelta di intitolare ogni capitolo con il nome delle stelle della costellazione di Perseo e Andromeda è molto originale e degno di nota.
L'unica pecca del libro forse è la copertina; troppo banale per un libro di questa levatura. No?
Grazie Sabrina per avermi fatto commuovere con questo tuo libro che consiglio vivamente a tutti. Complimentissimi!

SHARMAS (utente Anobii)
Libro non facile da capire ma molto bello... basta riuscire a mettere per un attimo da parte la logica e prendere il libro così come viene, come per i ricordi... arrivano a sprazzi, casuali, riportandoci emozioni e sensazioni mai dimenticate nonostante il tempo trascorso.
Perseo è un protagonista particolare, con una strana vita ed uno strano modo di percepire emozioni e ricordi, ma affascina.
Un libro intenso, da leggere con calma e concentrazione, per poter davvero sentire le emozioni che trasmette.

LIBRI E RECENSIONI 
http://www.librierecensioni.com/libri/la-meta-di-credere-sabrina-calzia.html
Questo libro mi ha incuriosita dalla prima volta che l’ho preso in mano, sia per la bella immagine di copertina che per il titolo (dalla citazione di Victor Hugo “Amare è la metà di credere”), ho quindi iniziato a leggerlo con entusiasmo e sono stata subito avvinta dalle emozioni e dai ricordi di Perseo. Devo ammettere, per onestà, che non è un libro facile da capire, no... anche dopo averlo terminato alcuni aspetti mi sono rimasti un po’ oscuri, sia per la soggettività di certe situazioni, sia perché ho cercato di leggerlo secondo i miei criteri logici, seguendo un ordine che non c’è, proprio come avviene nei ricordi (i reali protagonisti di questo libro): arrivano a sprazzi, casuali, riportandoci emozioni e sensazioni mai dimenticate nonostante il tempo trascorso. A un certo punto però, ho messo da parte la logica e seguito il romanzo così come si evolveva, con i suoi sbalzi temporali, con lo strano modo di vivere di Perso e con le sue percezioni che un attimo vanno in un senso e quello dopo in quello contrario. Un libro intenso e particolare che, nelle pagine finali, fornisce anche una chiave di lettura per interpretare al meglio la storia e che, secondo me, l’autrice ha fatto benissimo a mettere alla fine e non all’inizio; così facendo, infatti, ha lasciato a ciascuno la possibilità di interpretare il romanzo in base alle proprie emozioni, senza indicazioni o forzature. Molto carino.

XENA16 (utente Anobii)
Un libro veramente particolare, quando lo si legge si capisce di quanto sia poetica la scrittrice. Perseo è un uomo come tanti, come tanti vorrebbe tanto dalla vita, una vita piena e un’occupazione importante, invece ogni giorno i suoi pensieri si perdono nei suoi ricordi. Non si riconosce nella vita che gli è toccata, reputa il tempo suo nemico e sopravvive solo aggrappandosi all'immagine del suo amore Priscilla. Bisogna leggerlo un po’ alla volta, molto bello e suggestivo.

SAMILLA (utente Anobii - Samanta Catastini)
Libro molto particolare. Un meraviglioso viaggio interiore del personaggio principale, configurato nel mito di Perseo. La scrittura, a tratti ricercata e enigmatica, ci svela una propensione dell'autrice alla poesia. Piacevole se letto senza cercare di capire ogni singola parola o immagine ritratta ma lasciandosi guidare dai ricordi del protagonista che, in un certo senso, trasporta anche il lettore a tempi remoti della propria infanzia. Complimenti a Sabrina Calzia che ha creato un'opera unica e per questo degna di essere letta e gustata fino all'ultima riga!

BRUNO CALZIA (mio papà!)
Sono stato uno dei primi a leggere il libro di Sabrina. Mi è piaciuto molto, anche se l'ho trovato un po' difficile.
Ho pensato fosse dovuto alla mia scarsa cultura, e certamente ciò ha influito. Ma la seconda lettura è stata decisamente più scorrevole e più comprensibile, e mi ha permesso di chiarire alcun passaggi che avevo trovato poco chiari.
Successivamente ho visionato alcune recensioni e ho visto che ci sono pareri simili al mio, concordi nell'affermare che si tratta di un libro sorprendente, molto ben scritto,che dimostra notevole cultura, ricca fantasia, marcata sensibilità, e capacità di emozionarsi ed emozionare.
Può forse apparire scontato che io sia entusiasta,visto che ho l'onore e il piacere di essere il padre dell'autrice, ma ho constatato di non essere l'unico, e questo mi rende felice e particolarmente orgoglioso .

DANIELA BIASIN
Libro impegnativo, da leggere con calma e concentrazione.
All'inizio leggevo cercando di capire la logica, trovare un nesso ai vari ricordi di Perseo... ma poi ho capito che bisogna leggerlo e cercare di afferrare ogni particolare che al momento non è chiaro, sembra messo a caso, ma poi invece alla fine si svela, grazie anche alla chiave di lettura scritta alla fine del romanzo.
In Perseo, nonostante per lui sia tutto più accentuato, ritrovo molto della vita reale, quanti non vivono la vita che vorrebbero, con la routine, aggrappati ai ricordi, senza la forza di voler cambiare per paura degli altri.
Leggendo il libro con attenzione si possono sentire le profonde emozioni che attraversano l'animo di Perseo.

FLAVIA PELLEGRINO
Parlare di questo romanzo mi risulta particolarmente difficile, non perché io non l'abbia gradito ed apprezzato, tutt'altro, ma perché è talmente originale e particolare da impedirmi di trovare le parole giuste per descriverlo.
Perseo, unico protagonista di questo romanzo, è un uomo, un po' schivo, insofferente, annoiato dalla quotidianità, ma incapace di cambiare anche solo qualcosa. Uno come tanti all'apparenza. Perseo combatte passivamente contro lo scorrere inesorabile del tempo, la sua lotta è nel suo pensiero, nel recuperare ricordi e nell'illudersi di poter vivere nel passato che rievoca nei dettagli.
La sua battaglia mentale e la sua insofferenza sono entrambe rivolte agli “Altri”, misteriosi esseri che guardando e giudicano dall'alto i miseri umani, delirio puro o palpabile realtà?
Il romanzo si snoda in pensieri, ricordi, scatole della memoria aperte e non sempre richiuse, scatole mai aperte e talmente polverose da renderle invisibile alla coscienza, scatole, tante scatole che frammentano in “comportamenti stagni” la vita di Perseo impedendogli di guardarsi allo specchio e scoprirne l'intero sé.
Scritto dall'abile mano di Sabrina Calzia, il romanzo è una poesia, e come per ogni poesia degna di questo nome, non sempre ogni verso è chiaro e comprensibile, ma se letto nell'insieme tutto assume un significato, dolce o amaro che sia.
Una chiave di lettura, in appendice, aiuta, infine, il lettore a raccogliere tutti i frammenti e collegarli in un grande puzzle davvero affascinante.

CRISTINA CONTILLI
Un romanzo allegorico di cui ho apprezzato molto l'idea iniziale con il collegamento tra la storia del protagonista Perseo e la conformazione della costellazione di cui porta il nome... mi è sembrato però anche un libro complesso con più livelli di lettura che si intersecano tra loro e che non sono sempre facili da individuare per il lettore, anche se la spiegazione finale dell'autrice rimette ordine nella trama, fornendo uno sguardo retrospettivo su fatti e personaggi...

SAVANNAH (utente Anobii)
È un libro delirante.
Questo è il mio commento racchiuso in quattro parole, la sintesi della sintesi insomma.
Ci si perde dietro a Perseo, Priscilla e gli Altri, ogni certezza acquisita nel prosieguo della lettura, il momento in cui si esulta dicendo "Ho capito la situazione!", viene meno nella pagina seguente. Il lettore è lasciato in balia dell'incertezza, è disorientato seguendo il filo logico (che poi tanto logico non è) della mente di Perseo, i suoi vaneggiamenti, i suoi deliri e l'apertura delle scatole dei ricordi.
Lettura difficile, è indubbio, ma val la pena tentare.

MARIA ADELE POPOLO
Ci siamo sicuramente incontrate in un’ altra vita!
La lettura di questo libro è stata per me una rivelazione. Dagli altri commenti e da alcuni brani letti dal blog dell'autrice, non avevo ben capito come fosse strutturata la storia e non so bene cosa mi aspettassi di trovare, tutto tranne quello che ho trovato: me stessa. Mi sono specchiata negli occhi di Perseo, questo assurdo, incredibile, mediocre, strabiliante, meraviglioso, delirante personaggio, e mi sono riconosciuta. E spaventata, un po', per la forte affinità con questa bravissima scrittrice che vive dall'altra parte dello stivale e da cui mi separa spazio (circa 1000 Km) e tempo (è molto più giovane di me!). Bellissima esperienza, lo rileggerò e lo rileggerò... e quando mi perderò tra le immagini dei miei pensieri andrò a ripescarmi tra le i pensieri di Perseo alias Sabrina Calzia. Bravissima!

DIFFERENCE (utente Anobii)
Scrittura elegante e fluida, ma soprattutto colorata, capace di transfert nei luoghi e nelle sensazioni. La sua grande forza è l'originalità... infatti si fa divorare e nel finale dove c'è una chiarificazione si ricorda tutto e ci si accorge di aver colto e non colto alcuni particolari.
Lettura semplice, ma ricca. Complimenti all'autrice.

AMAZING READERS
"La metà di credere" è un romanzo piuttosto particolare, che non si svela fin oltre la metà. Si inizia leggendo una cosa, convinti che sia uno specchio fedele della realtà narrativa... per poi trovarsi completamente spiazzati - in senso buono - quando si arriva a capire che quella realtà narrativa aveva qualcosa che non andava del tutto bene. E allora ci si mette a pensare a quali indizi ci si è lasciati sfuggire. Un po' storia d'amore e un po' storia di solitudine, sofferenza e dolore, questo romanzo seppur breve riesce a raccontare qualcosa di interessante, di originale, tutto filtrato attraverso lo sguardo della voce narrante, il protagonista Perseo, che nel mentire a se stesso però mente anche, inevitabilmente, al lettore. Devo dire che, quasi per forza di cose, il personaggio di Perseo è ben delineato, soprattutto attraverso questi 'sprazzi' di pensieri che un po' tradiscono la realtà delle cose. Mentre il personaggio di Priscilla rimane in ombra, quasi, sempre filtrato dalla voce e dal pensiero del protagonista, di Perseo conosciamo le abitudini, precise al secondo, le inquietudini, le piccole noie, tutto quello che rende ciò che racconta assolutamente credibile. Fino a oltre metà romanzo si pensa di trovarsi di fronte a una normale coppia che ha passato insieme tanti anni, con la presenza di questi Altri, riflessi in vetri, specchi e pozze d'acqua, un po' inquietanti e un po' rassicuranti. Non si riesce a mettere insieme tutti i pezzi subito, e la svolta per questo ha ancora più impatto, e la lettura diventa più avvincente.
Per godersi appieno questo stacco improvviso però non bisogna leggere la chiave di lettura di alcune pagine in calce al libro: si rischia di rovinare quella che, secondo me, è la vera forza del romanzo. Questo inganno che il protagonista vive e che fa vivere anche al lettore. Un qualcosa di estremamente realistico che secondo me va assolutamente a favore del romanzo.
[...]

Il resto della recensione di Alessia Heartilly su Amazing Readers:
http://www.amazingreaders.net/spazio-esordienti/meta-credere-sabrina-calzia/

MARIA ROSARIA FERRARA
"La metà di credere", esordio al romanzo di Sabrina Calza, edito dalla 0111 Edizioni, è una storia narrata come fosse una poesia, un testo in versi riadattato in prosa. Un racconto narrato in modo molto originale, con tanta musicalità.
Attraverso la storia di Perseo l'autrice racconta le insicurezze e le lotte dell'animo umano, accennando elementi di una trama mai spiegata in modo particolareggiato, ma intuita e colorata dallo stesso lettore grazie agli elementi disposti da Sabrina sulla tela del racconto.
Non sono importanti il luogo e il tempo della narrazione: quello che conta è il conflitto che Perseo vive in sé e che vive per ogni uomo.
E' un romanzo, questo, ricco di simboli presi in prestito dalla mitologia e funzionali a raccontare il presente.
E' una vera e propria esplosione di poesia che consiglio di leggere a voce alta per coglierne la vera essenza. Complimenti!

CRICRI (utente Anobii)
Gli uomini sono valigie zeppe di pensieri
Perseo cerca di difendere la sua metà a costo di perdere se stesso. E quando l'io si divide realtà e fantasia non hanno più confini. Ma l'altro Sé si difende. Aspetta un attimo di distrazione per riprendere in mano la vita e tirarne i fili. Occorre fare un salto nel buio, nel tempo, nell'universo della memoria. Perseo lo fa ritrovando se stesso ma ad un caro prezzo: perde per sempre Priscilla e torna ad essere solo. Un'opera prima veramente interessante, scritta bene, con stile personale. La narrazione è intensa e mai banale. Complimenti.