La vita è il mio viaggio. L'amore ne è meta, bagaglio, percorso.



PoesieRacconti

Le visite a questo blog sono state...

lunedì 27 ottobre 2014

SCRITTURA-MANIA: luogo di incontro fra lettori e scrittori esordienti


Anche oggi, fedele allo spirito che ha dato vita a questo blog, vi parlerò di un fortunato "incontro" avuto in rete.
Questa volta si tratta di un blog. Uno spazio virtuale molto piacevole e accogliente, dedicato alla promozione degli autori esordienti. 
Un blog fatto da persone che amano i libri davvero, e che in virtù di questa passione decidono di lanciarsi nella sfida di leggere anche la "letteratura sommersa", quella degli scrittori misconosciuti. E che dopo averli letti decidono, in tutta libertà, di segnalarne le opere, pubblicando recensioni gratuite (e questo dovrebbe essere sinonimo di imparziale!), messe in rete a uso e consumo dei lettori più attenti e curiosi, quelli che non si accontentano di seguire la moda del momento e sono sempre alla caccia di qualcosa d'altro... qualcosa di diverso dai volumi stra-osannati dalla critica ufficiale, e che riempiono gli scaffali della libreria del centro...
Da non trascurare, infine, la lodevole iniziativa di sostenere (GRATUITAMENTE, lo ricordo ancora) gli scrittori esordienti anche in collaborazione con RADIO AUTORI EMERGENTI!

Lì, ovviamente, troverete anche il mio "ONDE" (recensito da Irene, che con l'occasione ringrazio)... ma non solo! 
I consigli di lettura sono molto interessanti, e sono certa che anche voi, scorrendo i post, scoprirete delle vere e proprie chicche!


Andate a dare un'occhiata, ne vale pena!

http://scrittura-mania.blogspot.it
.
.

mercoledì 22 ottobre 2014

LA BAMBINA DEI SOGNI, di Carlo Menzinger


Oggi voglio segnalarvi uno scrittore davvero prolifico, eclettico e meritevole: Carlo Menzinger.
https://sites.google.com/site/carlomenzinger/
L'ho "incontrato" di recente sul Web, nello specifico su Anobii, social network letterario nel quale Carlo è molto attivo, conosciuto e apprezzato. 
Non so se posso definirlo "autore esordiente", dato che ha alle spalle almeno una dozzina di pubblicazioni precedenti a "La bambina dei sogni", il romanzo che ho avuto il piacere di leggere ultimamente.
Credo che sia più corretto definirlo invece "autore indipendente", visto che per le sue ultime opere ha abbracciato la scelta dell'autopubblicazione e della promozione autonoma dei propri testi (consentendone il download gratuito, regalando copie e organizzando catene di lettura).
Forse soltanto chi si trova ad affrontare lo stesso, difficile percorso di "ricerca" dei lettori... un sentiero impervio e accidentato fatto di fatiche, sacrifici e piccole tappe... può capire e apprezzare appieno i risultati che Carlo ha raggiunto con le sole proprie forze, sia in termini di qualità del prodotto finale che di ottimo consenso del pubblico.
E così, dopo aver letto il suo romanzo, mi ritrovo anche io... nella già folta schiera dei suoi sostenitori!


E ora vi lascio la mia recensione:

Quali e quante potenzialità, a noi sconosciute, racchiude in sé la mente?
Quali poteri straordinari possono emergere dal subconscio, quando la dimensione del sogno ci libera dalle costrizioni della razionalità che governa lo stato di veglia?
Questi e molti altri interrogativi sorgeranno spontanei, credo, in chi vorrà avventurarsi nella lettura di questo piacevole romanzo.
La curiosità sarà stuzzicata subito, fin dalle prime pagine, e ben presto il lettore, condotto dall’abile mano di Carlo Menzinger, si ritroverà a camminare al fianco di Paolo Demetri. Un uomo qualunque, con un lavoro tranquillo, una famiglia come tante e una vita normale, fatta qualche volta di routine, desideri repressi e fantasie ad occhi aperti. Un uomo che si troverà ad affrontare, all’improvviso e suo malgrado, un’inattesa quanto indesiderata sperimentazione dell’immaginifico (più che immaginario) mondo dei sogni.
Un’esperienza davvero fuori dal comune, infatti, attende Paolo proprio dietro l’angolo.
Questa esperienza si chiama Elena, e ha le sembianze di una bambina di quattro anni, un’orfanella che un giorno, apparentemente per caso, travolge la vita di Paolo come un vero e proprio ciclone, ribaltando le sue consuetudini e costringendolo a rimettere in discussione tutto, anche il suo convinto scetticismo nei confronti del soprannaturale. Sarà una prova dura, per lui, a volte anche spaventosa, che gli farà scoprire nuove sensazioni, riporterà a galla ansie, paure e fobie prima sopite, e arriverà a minare persino le sue certezze più elementari.
Per certi versi, forse, grazie ai suoi nuovi sogni, il protagonista imparerà a conoscersi meglio; per certi altri, però, rischierà addirittura di perdere il contatto con se stesso.
La narrazione è scorrevole e pulita, la trama si svolge con una metodicità ben strutturata.
Finale aperto, poi... come per molti thriller psicologici.
Bravo, Carlo!
.

martedì 20 maggio 2014

ABRUZZO, TERRA DA AMARE... Raccontata da Anna Maria Colonna.

Ho scoperto l'Abruzzo per caso, tre anni fa: un incontro legato alla mia passione per la scrittura, che mi ha portato a Ortucchio (AQ), e da qui a Roseto degli Abruzzi (TE) e a Cologna Spiaggia (e Paese).
E così, per caso, mi sono innamorata del  suo mare brillante e delle spiagge spaziose, delle coloratissime "coperte" patchwork distese sulle colline, del profumo fresco e pungente delle pinete lungo la costa, della sua gente.
Ed è sempre per caso, ma ancora in relazione al mio sogno di scrivere, che ho incontrato Anna Maria Colonna, giovane e brava giornalista pugliese (di Altamura), laureata in Filologia moderna all'Università degli Studi di Bari: ci accomuna, oltre alla passione per la scrittura, l'amore per la bellissima terra d'Abruzzo.
Ho subito apprezzato molto Anna Maria, e il suo modo di scrivere. 
Il suo stile di comunicazione è fatto di immagini e sensazioni, caratteristica in grado di trasformare anche un reportage in un vero e proprio testo poetico.

Oggi vi propongo un suo brano, e alcune foto, che Anna Maria ha cortesemente accettato di condividere.
Ne approfitto per ringraziarla, e intanto vi consiglio di visitare il suo blog, davvero eclettico e interessante:
                                 http://www.terrenomadi.blogspot.it/

Buona lettura!
Il Gran Sasso

Abruzzo, il silenzio delle solitudini vergini

I silenzi del cielo si rincorrono fra pareti di roccia e sussulti di neve. Passi che avanzano lenti e curiosi, toccando gocce di infinito sospese sulla cima. A qualche briciola dalle nuvole, rivoli d’acqua primaverile danzano la melodia della natura, mentre il vento pettina le chiome scompigliate degli alberi. L’anima è invasa dai colori imbevuti di sole e di freddo. Afferra i brividi che sfiorano la pelle quando si arriva quassù, dove il mondo non è più mondo. L’Abruzzo passeggia lieve fra valli e vette, e tiene per mano chi lo scruta per la prima volta. La fatica di salire diventa desiderio di scoprire. Gli occhi cercano sulle curve del monte la tavola cristallina che abbraccia Scanno. La roccia chiude i pugni per accarezzare i fiori della bella stagione, dipingendo incantevoli bozzetti di natura. E l’infinito che regala Rocca Calascio conserva la bellezza genuina di uno scrigno non ancora aperto. Il sentiero scansa la mano dell’uomo per inoltrarsi in un paesaggio intatto, dove camminare significa ritrovare se stessi. In profondità. Sulle altezze bianche dell’inverno. In lontananza, il Gran Sasso non ha ancora messo il cappello. La «bella addormentata» sonnecchia nel rosa acceso del tramonto o nella luce dorata delle mattine estive, quando l’unica melodia che suona le corde dell’aria è l’eco della meraviglia. Le gambe continuano a percorrere viottoli polverosi e fanno male. Ma il dolore della lunga camminata è un rito passeggero che fugge, arrossendo, di fronte agli occhi del cielo. Pozze d’acqua dolce costellano, a tratti, le vallate. Un gruppo di cavalli si specchia nelle gemme, che sanno di limpidezza genuina. La distesa non ha orizzonti e il tempo scorre in fretta, pur restando immobile. Ciottoli bianchi ed erba ingiallita dal sole si contendono il posto sulla ripida salita e, nel mistero delle solitudini d’alta quota, osservano il paesaggio circostante. Immensità. Improvvisamente la vetta diventa brulla, grigia. Vergine nuda in un dipinto di Botticelli. Il Corno Grande, dai suoi tremila metri d’altezza, chiude gli occhi per respirare la sera che fiorisce. E quando la notte avvolge con la coperta stellata l’anfiteatro degli appennini abruzzesi, il mistero non ha più parole per raccontarsi. Tace e scrive nell’aria storie inedite, fatte di emozioni e di sensazioni che la pelle non può cancellare. Non più. Me le ritrovo nell’anima, queste montagne. Pregne di tradizioni e di ricordi. Battono al ritmo della vita che le ha messe al mondo. Il tocco di un arcobaleno disteso su Pratola Peligna riporta i pensieri alla realtà. Piovono cascate sulle pietre di San Giovanni, tesoro nascosto dai sentierini che si inerpicano tra le cime di Bocca di Valle, accoccolata nelle braccia di Guardiagrele. E il verde della Majella fa il nido agli alberi secolari del bosco di Sant’Antonio, cornice di Pescocostanzo. Trattengo il respiro, ma i pensieri sono ormai in corsa nei paesaggi che rivedo. Brividi ad ogni ritorno. Perché le montagne abruzzesi lasciano il segno. Lo lasciano dentro. E non ti lasciano più.
                                                                                  Anna Maria Colonna

La Cascata di San Giovanni (Parco Nazionale della Majella)

Scanno (AQ)