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giovedì 8 luglio 2010

LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE '68, Francesco De Gregori


Uno scudo bianco in campo azzurro è la sua fotografia, chiunque lo conosca bene può chiamarlo senza offesa uomo di poca malinconia...

[Piano Bar, di Francesco De Gregori]

Quanti di noi, in fondo, non disdegnerebbero una tale sorte?!
La vita tranquilla di un pianista di piano bar, che non sa piangere e non conosce la malinconia. Con una vita luminosa, la musica nelle dita, un'esistenza priva di ombre o quasi. Che sa farsi apprezzare dagli altri, intrattendendoli senza disturbarli e senza mai deludere nessuno.
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Mi guardo intorno ogni giorno.
E a dire il vero ne vedo pochi, di questi fantomatici pianisti sereni e soddisfatti.
Molti di più sono invece
... i giocatori che non hanno vinto mai, e hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro, e adesso ridono dentro a un bar, e sono innamorati da dieci anni con una donna che non hanno amato mai...
Tutta colpa della PAURA! Paura di osare, scegliere, sbagliare.
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La paura è uomo, la paura è vita. Non ha sesso età religione o classe sociale, e spesso è una cattiva consigliera. Almeno così si dice.
Ma c'è anche una paura buona, da tenersi ben stretta o addirittura coltivare: la paura di affrontare i rimpianti.
E questa è una paura buona, senza dubbio. Perché spinge all'azione, a tentare di vincere sempre, anche quando la vittoria sembra essere al di là di ogni plausibile previsione.
Una paura che porta a inseguire i propri sogni nonostante tutti gli ostacoli, le difficoltà, i rischi. Che esorta a provarci sempre e comunque, anche là dove la riuscita sembra pura utopia.
Perché in fondo non è così importante, sbagliare un calcio di rigore.

.... Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia...

[La Leva calcistica della classe '68, di Francesco De Gregori]

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